“Ceci n’est pas un chat” (Questo non è un gatto) – con questa parodia contemporanea della nota affermazione del pittore surrealista René Magritte, Maria Korporal esplora l’identità dei chatbot di intelligenza artificiale, giocando con i mutamenti di significato della parola “chat” in francese e in inglese. Un chat è un gatto?
Su un laptop di legno con lavagne, si svolge un divertente dialogo attraverso animazioni a gesso, dove l’artista alterna domande in francese e inglese per attirare un chatbot a dare spiegazioni sulla sua identità. La conclusione: “Un gatto irreale in una chat virtuale” suona come un compromesso, ma fa anche riflettere sulla misura in cui l’intelligenza artificiale si basa sulla verità.
Il portatile di legno esiste in forma materiale e può essere presentato come oggetto anche nelle mostre. Un codice sul laptop può essere scannerizzato per accedere a un gatto-chat 3D animato in realtà aumentata.
La colonna sonora dell’opera è stata composta con le emissioni elettromagnetiche di router, switch e ventole in una sala server, trovate nel dominio pubblico, interrotte da suoni di gatti generati dall’artista su un piccolo sintetizzatore miagolante.
“An unreal cat in a virtual chat” viene anche presentato come parte dell’installazione / video VR Questioning Qats – Ceci n’est pas un chat, appartenente al progetto Qorporal Quests: una serie di installazioni multimediali in cui Maria Korporal pone in discussione lo sviluppo digitale globale in tempi di guerra e cambiamenti climatici. Soluzioni sono presentate attraverso l’interazione tra tecnologia analogica e digitale.
titolo: An Unreal Cat in a Virtual Chat
technica: Video sperimentale e animazione
durata: 3’38”
anno: 2024
concetto, ripresa, disegno, animazione, suono, effetti e montaggio: Maria Korporal
© Maria Korporal 2024