titolo: Rumore bianco
tecnica: Installazione composta da immagini digitali stampate su pellicola trasparente, incollate su tavole di plexiglass, e attaccate fra loro mediante fili di nylon trasparente. Due altoparlanti montati sopra la struttura emettono una “colonna sonora”: rumore bianco generato da un software, ed elaborato in modo da sembrare un respiro infinito e regolare.
dimensioni: 72 tavole di 12,5 x 16,5 cm, misura complessiva: altezza 97 cm, diametro 75 cm
anno: 2003
© Maria Korporal
L’installazione Rumore bianco è un piccolo universo domestico, costruito in una struttura di teleschermi fittizi. Penso che l’immaginario del genere umano, nel mondo contemporaneo, trovi espressione soprattutto attraverso lo schermo (televisione, internet), il quale influenza poi in maniera rilevante il nostro modo di vedere e vivere la “realtà”. Osserva al riguardo Baudrillard, nel suo La trasparenza del male: “Vivevamo nell’immaginario dello specchio, dello sdoppiamento e della scena, dell’alterità e dell’alienazione. Viviamo oggi in quello dello schermo, dell’interfaccia e del raddoppio, della contiguità e del sistema reticolare. Tutte le nostre macchine sono schermi, e l’interattività degli uomini è diventata quella degli schermi. Nulla di quello che vediamo inscritto sugli schermi è fatto per essere decifrato in profondità, ma al contrario per essere esplorato istantaneamente, in una abreazione immediata al senso, in un cortocircuito dei poli della rappresentazione.”
Il titolo dell’opera mi è venuto in mente durante la lettura dell’omonimo libro dello scrittore americano Don DeLillo. Nel romanzo Rumore bianco, la vita rassicurante e consumistica del protagonista e della sua famiglia viene improvvisamente sconvolta da una nube letale – l’evento tossico aereo – che si aggiunge alla miriade di eventi tossici onnipresenti tra le mure domestiche: le trasmissioni radio, le sirene, le microonde, il ruggito di freezer e lavatrice, la voce incessante e assurda della tv.
Cosa vuol dire esattamente “rumore bianco”? È un rumore che ha un volume costante sull’intero spettro di frequenza. Ciò significa che se misuriamo l’ampiezza del suono nell’ambito della banda di frequenze da 100 a 200 Hz (Hz = “Hertz” o “cicli per secondo”) avremo la stessa ampiezza del suono anche, per esempio, nella banda da 3000 a 3100 Hz, come pure in quella da 19.000 a 19.100 Hz.
Nella realtà quotidiana il rumore bianco è ovunque: si tratta infatti del rumore emesso dagli elettrodomestici presenti nelle nostre abitazioni. È la colonna sonora della vita moderna: accompagna le emissioni elettromagnetiche generate da cellulari, televisori, asciugacapelli, cavi di corrente, e così via. Ci immerge in un campo magnetico nel quale stiamo tranquilli. Il rumore bianco non ci disturba: dunque, ci rendiamo conto della sua esistenza solo quando questa viene meno – quando cioè non avvertiamo più il respiro costante dei simulacri funzionali.