Michael J Stewart

Third Eye Flying

In questo video, l’artista agisce con quello che chiama il suo “terzo occhio”: una piccola videocamera collegata alla fronte. Sulla pista dell’aeroporto storico Tempelhof di Berlino decolla e vola nello spazio. Vediamo ciò che vede attraverso il suo terzo occhio, quando raggiunge l’area di cui Man Ray ha parlato nel suo “Pepys Diary” (1959): “In qualche parte dello spazio le immagini di tutta la storia passata dell’umanità viaggiano sulle onde dell’etere”.

Il video è stato presentato in varie festival e mostre.
Screening recenti:
• 25 agosto – 29 settembre 2019: Over the Real – The Selection, X Biennale d’Arte di Soncino, DAV – Dipartimento di Arti Visive di Soresina.
• 28-29 settembre 2019: Rassegna video “Interrupted” al New Mills Festival, High Peak, Derbyshire, UK.
• 23 ottobre 2019: CONNECT 2019, International Video Arts Festival, a cura di Dee Hood, University of Tampa, 401 West Kennedy BLVD, USA.
• 22 novembre 2019: CONNECT 2019, International Video Arts Festival, a cura di Dee Hood, In Absentia Digital Pavilion – Cineporto Foggia.

titolo: Third Eye Flying
tecnica: Video sperimentale e animazione
durata: 4’54”
anno: 2014
musica: “The Geometry of Time” di Michael J. Stewart
camera: Maria Korporal, Astrid Astra Indricane
tutto l’altro art work, concept, cast, effetti e montaggio: Maria Korporal

Dotswaves TV

In DW TV | EP 1.4, the new episode of Dotswaves TV: Maria Korporal’s video “Third Eye Flying” and a special interview about the video, by Maria to Felix on the Tempelhofer Feld in Berlin.

Dotswaves TV is a UK series showcasing international digital hybrid, multi-genre, noise, performance and AV artists.
DW TV’s 1.4  features UK Power electronics pioneers Consumer Electronics and  Manchester experimental pioneer Eric Random.
Joining EP 1.4 is Yusuke Fuyama (Tokyo), Valerie Renay (Berlin), Anna Biani (Los Angeles), How I Quit Crack (Texas), John Karabelas (Greece), Oddscene  (London), Kevin Eskew.   EP 1.1, 1.2 and 1.3 artists’ Embryoroom (New York), Wolf Party (US), Sean Derrick Cooper Marquart (Germany), Maria Korporal (Germany), Cecelia Chapman (US) and DATACODE.

See website for all detailed information: www.dotswaves.com

Il pellicano nel deserto

titolo: The Pelican of the Wilderness (Il pellicano nel deserto)
tecnica: Video sperimentale e animazione
durata: 7’06”
anno: 2015
poesia: “Scheletri nottambuli” di Mario Maroccolo,  dal libro “Annelies Marie Frank” by Nina Maroccolo, publicato da Edizioni Empirìa, Roma
traduzione inglese della poesia: “Nocturnal skeletons” di Emiliano Pietrini
voce: Nina Maroccolo
musica: “Memoria II” (estratto) ed “Elegy” di Michael J. Stewart
sound mix: Emiliano Pietrini
video concept, camera, animazione, effetti e montaggio: Maria Korporal

Una scena cruciale nel video è un pellicano che si morde nel petto per salvare i suoi figli con il proprio sangue, è un’immagine di grande significativo allegorico nell’antichità e nel cristianesimo, di solito rappresentando l’amore paterno o materno, l’atto di sacrificarsi per salvare il figli. Nell’iconografia alchemica l’immagine del pellicano è una metafora dell’aspirazione non egoistica all’ascesa verso la purificazione, della generosità assoluta.
Il titolo “Il pellicano del deserto” si riferisce a una citazione dalla bibbia: “Sono simile al pellicano del deserto…” (Salmo 101,7). La citazione è anche presente nel libro “Annelies Marie Frank”, dal quale è stata tratta la poesia “Scheletri nottambuli” di Mario Maroccolo, padre dell’autrice Nina Maroccolo, che recita il testo nella scena finale del video.
Il video è stato presentato al festival “Bologna in lettere”, 16 maggio 2015, in una forma ampliata con una performance di Nina Maroccolo e Maria Korporal.

Slideshow della performance:

 

Immagini dal video:

WOR(L)DS WITHOUT END

“WOR(L)DS WITHOUT END – dialoghi interstellari”, una videoinstallazione di Maria Korporal con testi di Mariacristina Ferrari e musica di Michael J Stewart.
Una versione speciale del progetto, da proiettare in loop su un unico schermo grande. La prima proiezione ha avuto luogo il 9 novembre 2011 in occasione dell’evento CosmoGRAFIE, una mostra collettiva a cura di Eva Czerkl, presso lo spazio Domus Talenti, Roma.

“Wor(l)ds without end” nasce da un rapporto molto speciale tra due donne che non si sono mai viste né sentite, ma che coincidono da sempre. Hanno inventato di tutto per comunicare tramite reti, e sono riuscite ad annullare le distanze (fisiche) attraverso parole, immagini, colori, suoni. In questo modo hanno creato un ponte che permette loro di incontrarsi, di dialogare, di condividere emozioni, pensieri e sensazioni.
Un ponte generante una costellazione le cui stelle nascono e ri-nascono, si muovono e si trasformano divenendo viaggio, libero da partenza o destinazione… il luogo è sempre qui, il tempo sempre ora.
La costellazione danzante sullo sfondo dei due video è composta da parole tratte da un testo di Jiddu Krishnamurti su “L’Amore”, che è tracciato essenziale e terreno che accoglie e alimenta lo stesso corrispondersi, compiendo quel viaggio che conduce in profondità, elevando. Il testo è in continuo movimento fluido e leggero, a volte leggibile, a volte completamente frammentato.
Su questo sfondo si muovono sfere; sono stelle, da cui nascono versi poetici che si trasformano e originano nuove stelle; c’è un dialogo continuo tra parole e immagini, colori e suoni. Alcune volte appaiono le mani delle protagoniste, che interagiscono fra di loro e intervengono sulle forme.

L’installazione originale consiste in due video girati contemporaneamente; in certi sensi sono opposti e complementari nei colori e nelle forme, sotto altri aspetti sono simili e si riflettono l’uno nell’altro. In questo modo i dialoghi introspettivi uniti in ciascuno dei due video comunicano fra di loro su un altro livello: una con-vers-azione e metamorfosi che non conoscono fine o inizio.

Nella nuova versione del progetto, proiettato per la prima volta in occasione della mostra CosmoGRAFIE, i due video sono stati uniti in un unico video, proiettato in grande.

La colonna sonora è il pezzo “Gates of Remembrance” del compositore inglese Michael J. Stewart.

titolo: WOR(L)DS WITHOUT END – dialoghi interstellari
tecnica: Video sperimentale e animazione
durata: 11’00” in loop
anno: 2011
video e animazione: Maria Korporal
testi: Mariacristina Ferrari
musica: Michael J Stewart

Ars Amandi

Il tema di Ars Amandi è l’Amore nella mitologia, non solo nell’antichità ma anche nel Novecento: i miti del cinema. Il titolo naturalmente ricorda l’omonimo libro di Ovidio, e inoltre non mancano i riferimenti ai Metamorfosi.
Ars Amandi consiste in due parti: 1. una serie di quindici immagini di grande formato, stampe lambda, che sono composte da vari elementi fotografici-digitali, e 2. un video realizzato con tecniche di animazione digitale. La colonna sonora del video è The Art of Seduction, un’opera del compositore inglese Michael Stewart. Il video e le immagini mostrano una serie di metamorfosi da pietra a scultura, alternate a sequenze prese da film classici. Sono frammenti di corpi, ma soprattutto volti: teste scultoree e cinematografiche che si avvicinano, si uniscono e si separano in un gioco infinito.

titolo: Ars Amandi
1. Il video
tecnica:
Animazione digitale con sonoro
durata: 4’11”
2. Le immagini
tecnica: Immagini digitali, stampe lambda
dimensioni: variabili
anno: 2009
video e immagini © Maria Korporal
musica © Michael J. Stewart