“I tuoi occhi videro il mio golem
e nel tuo libro erano scritti
tutti i giorni destinati a me
prima che ne esistesse uno.”
(Salmo 139 :16)
La leggenda ebraica del Golem, un fantoccio d’argilla che può essere animato con poteri cabbalistici, è stata da sempre un punto di partenza per molti creativi, dagli scrittori ai cineasti, dai filosofi agli scienzati. Molti lo hanno trasformato in un simbolo della tecnologia, altri considerano il Golem rappresentativo del pensiero moderno in assoluto, capace di adattarsi alle circonstanze e al tempo presente.
Nel 2001 Maria Korporal ha realizzato l’installazione “L’occhio del Golem”, in cui ha definito il Golem un simbolo dell’immaginario moderno. Ora, dopo tredici anni, ha ripreso l’argomento nel suo nuovo video “Tra memoria e destino”.
Con il Golem, l’umanità cerca di creare un clone di se stessa e riempirlo con memoria – la nostra memoria collettiva, che aumenta ogni istante e pretende di contenere tutta la storia umana. Negli ultimi decenni la memoria digitale è cresciuta in modo travolgente. Questo costante flusso di dati in entrata e in uscita influenzerà il nostro destino? Possiamo manipolare il futuro con i nostri ricordi? L’umanità ha il potere di accendere e spegnere i suoi cloni, come il Golem, annullando la E sul suo corpo, che trasforma EMET, “verità”, in MET, “morte” – o viceversa. Quando la macchina viene spenta, il flusso di dati si interrompe, come accade nel video. E il cane nell’ultima scena, giocherellando con carcassa del monitor, ci fa rendere conto del nostro destino: “Polvere sei e in polvere tornerai”.
titolo originale: Between Memory and Destiny
tecnica: Experimental video and animation
durata: 4’29”
anno: 2014
musica: excerpt da “The Last Call” di Globoscuro (Emiliano Pietrini e Fabrizio Barsanti)
testi: excerpt da “The World History Project” – Wikibooks
cast: cani e persone di Berlin-Neukölln, Astrid Astra Indricane, Maria (Felix) Korporal
concept, camera, animazione, effetti e montaggio: Maria Korporal