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relazioni in scatola e pietre volanti
Marina Buening • Maria Korporal

• Mostra dal 3 al 15 novembre 2006
• Vernissage in presenza delle artiste: venerdì 3 novembre 2006 alle ore 18:00
• Galleria Stella, via di San Calisto 8, 00153 Roma, tel. 06 58334158
• Orario: dal martedì al sabato dalle 16:00 alle 20:00

Due artiste, una tedesca, l’altra olandese, espongono in una collettiva tre
lavori di installazione che dialogano e si fondono tra loro fino ad arrivare
ad un unico discorso. Un viaggio nell’esperienza delle due che si incontrano
a metà percorso in un unico linguaggio.

Marina Buening
Nata a Otterndorf, Germania del Nord, cresciuta e vissuta ad
Amburgo. Ha studiato scultura e pittura con diversi insegnanti tedeschi. Ha
sempre avuto una grande interesse per la danza improvvisata, che è diventata
una fonte importante per la sua arte visiva. Dal 1998 vive e lavora in
Italia. In questa mostra ripercorre un suo tracciato rinnovandolo in alcuni
particolari, le sue scatole trattano storie che siano brevi quasi come
tracce che abitano con appena degli accenni questi stessi piccoli luoghi. In
esse prendono gioco parole lasciate cadere, allusioni e associazioni d‚idee.
Meno emotive e intime le sue pietre nate da un materiale vecchissimo,
inesauribile e pieno di mistero. Nonostante tutto l’abuso e le profanazioni
la usa radiazione magica è saldamente integra.

Maria Korporal
Nata a Sliedrecht, Olanda. Ha studiato all'Accademia St. Joost a Breda,
Olanda, diplomandosi con un'installazione video. Dal 1986 vive e lavora in
Italia. La sua produzione artistica è dedicata principalmente alle tecniche
d’avanguardia e include videoanimazione, imaging digitale e installazioni.
La sua installazione si chiama “L’uovo ribelle” e fa parte di un ciclo di
progetti che l’artista ha elaborato negli ultimi anni, in cui immagini
elaborate al computer sono raccolte in strutture di teleschermi imitati,
particolarità che ricorda l’idea del video-wall. Secondo l’artista il nostro
pensiero ed il nostro immaginario sono condizionati in modo fondamentale da
quello che ci viene comunicato dalle medie telematiche, che ha poi effetti
importanti sul nostro modo di vedere e vivere la realtà. “L’uovo ribelle”
unisce i teleschermi fittizi ad un teleschermo vero con una animazione di
immagini computerizzate, accompagnate da un suggestivo sonoro.
L’installazione è una struttura di 9 teleschermi che racchiudono ciascuno un
uovo. Il teleschermo centrale contiene l’uovo ribelle: balza e sobbalza, si
muove ora ritmicamente ora aritmicamente, è come un cuore impazzito il cui
battito è amplificato dalla musica. Tutto il rumore che produce servirà a
liberarsi, o sarà per nulla?
> vedi l'opera sul sito dell'artista